La Storia di Don Caldone

Capitolo 1

Nato con 2 settimane di anticipo, appena venuto al mondo, mi ritrovo in cucina nelle braccia di mia madre. Il nasino mi pizzicava, inebriato dagli odori della stanza.

Come dicevo, mentre io ero, al solito, in anticipo, il dottore arrivò con colpevole ritardo trascinato da mio padre, pure lui in ritardo, nonostante io fossi il suo primogenito. Nella concitazione, il dottore, evidentemente non a suo agio in cucina, mi ha fatto cadere una bottiglietta di olio. 

A farla breve, una goccia mi è arrivata sulle labbra: una sensazione strana, un profumo, un gusto dolce e un po‘ piccante. Ero in estasi! 

Posso quindi dire che ho assaggiato prima l’olio del latte materno. Non era poi un olio qualsiasi, ma fortuna volle che questa sorta di rito di iniziazione fosse a base di maiatica.

Primo giorno di vita ancora prima di assaggiare il latte materno conoscevo già l’olio majatica.

Mentre mia madre mi guardava travolta dall’amore, come pure il dottore, ma con intenti diversi, io non guardavo altro che il seno di mia madre. 

Avevo fame e lei d’istinto lo capì: con un gesto aprì la camicia e io mi attaccai immediatamente al seno gonfio di latte, staccandomi solo per rifiatare. 

Il mio appetito tranquillizzò il dottore. Una sensazione di estrema goduria mi prese. Volevo però accertarmi che l’altro seno non contenesse qualcosa di diverso, cosi mi spostai. Lo stesso latte acido dal gusto forte, ma a me piaceva. Mi faceva sentire bene. Di più, mi mandava in estasi. Mi addormentai.

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